Terapia farmacologica

Un trattamento farmacologico ben condotto può essere il punto di partenza di ogni percorso algologico. Esso va impostato però sulla base di un preciso inquadramento patogenetico e non su una sequenza di potenza analgesica del farmaco.

Si potranno così usare FANS, cortisonici, miorilassanti, oppioidi, stabilizzatori di membrana, antidepressivi ma solo dopo aver identificato il tipo di dolore che stiamo trattando (per esempio se è nocicettivo o neuropatico) dal momento che non tutti i dolori rispondono alle stesse sostanze. 

Va inoltre valutato il fattore temporale, poiché in presenza per esempio di dolore persistente o cronico piuttosto che acuto, oltre alla scelta del farmaco, potrebbe cambiare la via di somministrazione dello stesso.

Fondamentale è ovviamente tenere presenti le interazioni che ogni farmaco può avere con quelli già assunti dai pazienti e comunicare loro eventuali attenzioni da prestare nel corso di determinate terapie farmacologiche (assunzione di alcolici, controllo glicemico, necessità di gastroprotezione…), valutare caratteristiche proprie di ogni individuo quali anche professione ed età, proprio alla luce delle profonde modifiche che alcune sostanze possono provocare nell’assetto immuno-endocrino dell’organismo.
Utilizzando farmaci adeguati al tipo di dolore si riesce quindi ad ottenere una terapia ritagliata ad hoc, con il miglior profilo tra effetti benefici ed effetti avversi.